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Roma, 19 dicembre 2019 – Nel 2019 calano in Italia le nuove società di circa l’8% e ildecremento più vistoso, per numero, si ha tra le società di capitali che passano da 56.309 nel2018 a 51.933 nel 2019 (-7,7%). Aumentano del 3,52% gli scioglimenti delle imprese, segno checomplessivamente l’economia continua a vivere una fase di crisi. E’ quanto emerge dalle rilevazionieffettuate dal Notariato contenute nel Rapporto dati statistici notarili - primo semestre2019 pubblicato sul sito www.notariato.it. La rilevazione sull’attività notarile è stata condotta dalConsiglio Nazionale del Notariato, attraverso un’applicazione dedicata realizzata da Notartel, lasocietà informatica del Notariato italiano, presso tutti i notai in esercizio. Nel complesso crescono lecostituzioni di ATI (Associazioni Temporanee di Impresa) seppure di poco (+3,49%), strumento tipicoper partecipare a gare d’appalto pubbliche, che evidenziano una vivacità nel settore delle operepubbliche anche nel primo semestre 2019, ma sono in calo le società di persone che registrano unadiminuzione significativa dalle 10.637 del 2018 alle 9.070 del 2019 (-14.73%), così come si riduconole costituzioni di società cooperative da 1.533 nel primo semestre 2018 alle 1.209 dello stessoperiodo del 2019 (-21%).Quali sono le principali operazioni societarie e dove avvengonoLe costituzioni rimangono concentrate al Nord-Ovest, con il Trentino Alto Adige unicaregione a mostrare un incremento nelle costituzioni di nuove società, sia in termini assoluti chein relazione ai tassi demografici, mentre il Nord-Est e le Isole confermano il dato inferiore al restod’Italia già registrato nelle precedenti rilevazioni.In relazione alla stagionalità le costituzioni sono più numerose a gennaio e febbraio, mentrediminuiscono progressivamente durante i restanti mesi del semestre.Per gli scioglimenti l’incremento per il primo semestre 2019 rispetto al 2018 è concentrato tragennaio, febbraio e aprile. Inoltre sono stati effettuati un maggior numero di scioglimenti nel primosemestre del 2019 tra le società di capitali (+3,04%) e quelle di persone (+6,57%).Le modifiche societarie (che di norma rappresentano indicatori di evoluzione nelle societàesistenti, al fine di adeguarle a nuove esigenze, ma che possono anche sottendere manifestazionidi difficoltà – si pensi alle riduzioni di capitale per perdite) sono in controtendenza e risultano inleggero aumento (circa 1%). La regione che percentualmente ha visto l’incremento maggiore di taletipologia di atti è la Liguria con un +14% rispetto al I semestre 2018, dato confermato anche inrelazione ai tassi demografici.I mesi in cui si concentrano tali tipi di atti sono in entrambi i semestri di riferimento maggio e giugno,probabilmente in corrispondenza con l’approvazione dei bilanci.Le operazioni straordinarie (fusioni, scissioni e trasformazioni), anch’esse spia di una necessitàdi riorganizzazioni aziendali di norma giustificate da una riduzione di costi e di apparati organizzativi,sono parimenti in leggero aumento, anche se il 27% di queste atti è concentrato in Lombardia,mentre la regione che ne ha il più alto tasso demografico è il Trentino-Alto Adige. Esaminando neldettaglio le operazioni si assiste ad un aumento del 2,67% delle operazioni di fusione, del 3,75% perle scissioni. Diminuiscono del 2,66% le operazioni di trasformazione da società di persone a societàdi capitale e viceversa aumentano dell’1,46% le operazioni di trasformazione da società di capitalea società di persone.Come le modifiche, anche le operazioni straordinarie si concentrano soprattutto a giugno, anche senel raffronto tra i due semestri l’incremento maggiore tra il primo semestre 2018 e quello del 2019 siregistra in aprile.In aumento del 3% le costituzioni di attività a conduzione familiareRispetto al primo semestre 2018 sono in leggero aumento (circa il 3%) le costituzioni di attività diimpresa a conduzione familiare (ovvero le imprese individuali gestite anche grazie ai familiaridell’imprenditore ex. art 230 bis c.c.), la cui distribuzione geografica segnala una leggera flessioneal Nord e una ripresa al Centro-Sud, pur rimanendo nettamente prevalente al Nord: circa il 57% delleimprese familiari, infatti, sono localizzate tra Nord-Ovest e Nord-Est mentre le regioni con il maggiorincremento rispetto al primo semestre 2018 risultano essere la Calabria, con un +61,76% e laCampania con un +45,07%. Rispetto alla stagionalità è il mese di marzo quello in cui si registranoil maggior numero di enunciazioni, con un incremento rispetto all’analogo mese del 2018 di circa il10%. Confermate le differenze di genere con una netta prevalenza degli uomini (circa il 60%)rispetto alle donne tra i familiari compartecipi, anche se complessivamente calano leggermente inumeri dei collaboratori: 1.707 nel primo semestre 2019 contro i 1.762 del medesimo periodo del2018.